Le case in Classe A sono un importante investimento per il futuro. Non solo infatti assicurano risparmi garantiti nel tempo sul fronte delle spese per l’energia. Rappresentano anche il nostro contributo per un’edilizia più sostenibile, per la salvaguardia dell’ambiente e della salute di tutti.
Scopriamo insieme innanzitutto i vantaggi di una casa in Classe A e come ottenerne una con la bioedilizia.
Prima di tutto, facciamo una breve ricapitolazione sulla certificazione energetica degli edifici. Ogni casa, abitazione, appartamento o ufficio ha la sua classe energetica. Cosa vuol dire? Si tratta di un indice che certifica il volume dei consumi energetici di quell’ambiente. Più elevati sono i consumi, più alte saranno le bollette e quindi minore la classe energetica di appartenenza.
In sostanza, il consumo energetico è misurato in kilowatt orari (kWh) per metro quadro ed è calcolato da tecnici specializzati su una serie di fattori. Principalmente, si tiene conto del tipo e della quantità di energia primaria (non rinnovabile) necessari per produrre acqua calda. Acqua che verrà impiegata sia per uso igienico-sanitario che per i riscaldamenti.
Tali calcoli confluiscono poi nell’APE, l’Attestato di Prestazione Energetica dell’edificio. Al suo interno, troveremo anche altri due valori importanti, che rappresentano la prestazione dell’involucro domestico, in estate e in inverno.
La certificazione viene redatta da un tecnico abilitato, che si occupa non solo del tipo di materia prima utilizzata per il riscaldamento dell’acqua, ma anche di altri fattori. In particolare, l’attenzione è posta sul “trasferimento di calore” tra l’interno e l’esterno. Più saranno isolanti le diverse coperture, meno energia sarà necessaria per riscaldare l’ambiente. E quindi occhio alle pareti e ai solai, così come a porte e infissi.
Esistono 10 classi energetiche casa, da G ad A4, così suddivise:
Per EP si intende l’indice di prestazione energetica, che indica quanti kWh siano necessari per riscaldare un metro quadro dell’abitazione. Ovviamente, più sono i kWh richiesti, più elevati saranno i consumi e quindi minore la classe energetica.
Si passa quindi dalle case in classe A 4, la più efficiente in assoluto, che consumano 0,40 kWh al metro quadro, o meno, fino a quelle in classe G, la peggiore, dove i consumi superano i 350 kWh per metro quadro.
H2. Bioedilizia, la nuova frontiera del risparmio energetico
Come abbiamo visto, le case in classe A possono essere un’importante fonte di risparmio. Per le nostre tasche, certo, ma anche per l’ambiente. La produzione di energia può essere infatti una delle attività più dispendiose in termini di impatto ambientale. Soprattutto perché, ancora oggi, si fa ampio ricorso alle fonti fossili (carbone e petrolio).
Per ovviare a questo problema, da alcuni anni si afferma la cosiddetta bioedilizia. Il nome deriva dall’accostamento di bio- (vita, ma anche organico) ed edilizia. Questa nuova branca delle costruzioni si impone di realizzare abitazioni e uffici nel pieno rispetto dell’ambiente. Come? Utilizzando materiali tradizionali e naturali, come il legno. Ma anche ricorrendo ai principi della bioarchitettura.
E quindi è tutta la progettazione che cambia, dalle fondamenta: con la bioedilizia si studia il modo di tagliare al massimo i consumi energetici, per migliorare la vita dell’uomo, così come il suo benessere psicofisico. Il design sostenibile ha diversi vantaggi, di tipo ambientale, sociale ed economico. Scopriamone alcuni:
Sono diversi gli esempi di biomateriali oggi impiegati per l’edilizia sostenibile. Materiali con una lunga tradizione, oggi riscoperta, come la canapa industriale. Ma anche nuovi tipi di prodotti innovativi, come la posidonia, una pianta marina, o le alghe.
Un grande classico per realizzare case in classe A, belle e funzionali, è il legno. Sono tanti infatti i vantaggi in termini ambientali e di prestazioni di questo materiale spesso dimenticato. Scopriamone alcuni.
A differenza di quanto comunemente si crede, il legno non è un buon conduttore di calore. Questo vuol dire che è isolante e “ostacola” il passaggio di calore da un ambiente all’altro. Il calore interno resta quindi dentro casa d’inverno. L’eccessivo calore esterno, d’estate, resta invece fuori dall’abitazione.
Questo consente ovviamente un grande risparmio energetico, perché stanze o uffici restano freschi d’estate e caldi d’inverno, riducendo al minimo i costi per i consumi energetici.
Il vantaggio è misurabile con il cosiddetto sfasamento termico. Questo valore misura quanto tempo 1 metro quadro di parete impiega a raffreddarsi di 1 K (grado Kelvin). Il legno impiega quattro volte più tempo rispetto a una parete in muratura.
Il legno è naturalmente traspirante. Utilizzarlo per la costruzione di una casa, significa lasciar “respirare” pareti e tetti. Per sua stessa natura, il legname contiene minuscole cavità, che permettono di assorbire e trasportare l’umidità. In questo modo, le pareti aiutano a ridurre l’umidità dove è eccessiva e viceversa, migliorando il comfort e il benessere degli abitanti. Al diminuire dell’aria umida, si riduce anche il senso di afa e oppressione che si avverte quando fa molto caldo. Se ben progettata, la casa in legno elimina anche del tutto i problemi di condensa.
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