I legni non sono tutti uguali. Una volta si impiegava, nell’edilizia, il cosiddetto legno massiccio. Si tagliava cioè l’albero a misura e lo si utilizzava con poche modifiche. Oggi la tecnologia e l’innovazione portano a soluzioni sempre più duttili, resistenti ed ecocompatibili. Un esempio sono i pannelli X-LAM, ovvero il legno lamellare incrociato.
Questo tipo di prodotto è decisamente all’avanguardia rispetto alle soluzioni presenti sul mercato. Scopriamo insieme perché.
I pannelli X-Lam sono anche noti in inglese come Cross Laminated Timber (sigla CLT), ovvero legno lamellare incrociato. Il nome corrisponde alla sostanza: si tratta infatti di pannelli in legno massiccio a strati incrociati. Ogni pannello è composto cioè da più lamelle o tavole, come nel tipico legno lamellato.
La differenza però è che la fibratura dei singoli strati è qui ruotata di 90 gradi rispetto agli strati adiacenti. Teoricamente, il numero minimo di strati per creare un pannello legno X LAM è di 3. In realtà, però, si arriva generalmente a un minimo di 5 strati. In questo modo, infatti, si riesce a ottenere un comportamento fisico e meccanico efficace in base all’impiego del pannello stesso.
Le tavole di legno XLAM hanno uno spessore che varia tra i 19 e i 40 millimetri, per una larghezza fra gli 80 e i 260 millimetri.
I pannelli XLAM vengono prodotti principalmente con legno di conifera e, in particolare, si utilizza l’abete rosso. Altri tipi di legno impiegati, anche se in misura minore, sono il larice e la douglasia, particolarmente richiesti per le loro caratteristiche di durabilità.
Esistono diversi tipi di legno XLAM, con altrettanti metodi di produzione. Vedremo in particolare il COST-PLY, che consta di un processo di realizzazione di quattro fasi:
I pannelli X-LAM possono essere impiegati per la costruzione di moduli abitativi. In particolare, vista la sua duttilità, il legno XLAM è utilizzato sia per le pareti che per i solai.
Nel dettaglio, si dice che il pannello assume funzione di lastra quando è impiegato per una parete e di piastra quando invece costituisce il materiale di base per un solaio.
Quando è impiegato come lastra, il pannello XLAM è in grado di sostenere carichi verticali, contrastando efficacemente le sollecitazioni del vento. È antisismico e offre quindi un’ottima resistenza e rigidezza. Per le pareti, si utilizzano in genere uno o più pannelli, in base alle luci da coprire.
Quando invece questo tipo di legno è impiegato come solaio, si sfruttano le sue capacità di resistenza alla flessione e al taglio: è infatti in grado di sostenere carichi perpendicolari al suo piano, in entrambe le direzioni. Nei solai interpiano, vengono generalmente utilizzati pannelli con uno spessore maggiore rispetto a quelli delle pareti.
Il sistema di produzione che abbiamo visto permette di creare un pannello prefabbricato in gran parte di legno (99,4%) con una percentuale minima di collanti, pari allo 0,6 per cento.
I pannelli ottenuti in questo modo possiedono diverse caratteristiche molto utili in edilizia:
Il legno lamellare incrociato possiede inoltre proprietà meccaniche migliori rispetto ad altri prodotti presenti sul mercato, soprattutto se pensiamo alle proprietà in direzione ortogonale alle fibre. Ciò vuol dire che sono più resistenti e che vengono scongiurate le spaccature in direzione ortogonale alla fibratura.
Non è un caso che le variazioni dimensionali tipiche del legno (ritiro o rigonfiamento), siano o annullate del tutto o ridotte al minimo nel caso dei pannelli X-LAM.
Un’altra caratteristica dei pannelli in legno a strati incrociati è la resistenza al fuoco. Malgrado quanto comunemente si creda, infatti, il legno conduce il calore tra le 300 e le 400 volte più lentamente rispetto a materiali come l’acciaio. Questo ne fa anche un eccellente isolante. Non solo. Il legno XLAM resiste al fuoco meglio rispetto ad altri materiali di costruzione legnosi e supera, in questo, persino il calcestruzzo.
Come abbiamo detto, infine, la colla impiegata per tenere insieme i diversi strati che compongono un pannello ha un impatto ambientale decisamente minore rispetto ad altre soluzioni sul mercato, non facendo uso di solventi o formaldeide. Questo rende il legno CLT davvero ecosostenibile.
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